Cura Fisica

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Dolcificanti artificiali fra mito e realtà

La maggior parte degli alimenti a basso contenuto calorico contengono dolcificanti artificiali. Per non sacrificare il gusto a causa dei regimi dietetici restrittivi, i prodotti di ultima generazione hanno un potere dolcificante equivalente o superiore a quello dello zucchero stesso, beneficiando tuttavia di una portata calorica nettamente inferiore (o addirittura assente). Ciò soddisfa il palato e la linea, permettendo un risparmio rilevante di calorie sul totale energetico della dieta stessa.



I gusti e i sapori di tali prodotti, a volte, non hanno niente da invidiare ai loro concorrenti a base di zuccheri, motivo per il quale si tende a scegliere molto spesso la variante meno calorica di un determinato alimento o bevanda (Coca-Zero ad esempio in sostituzione della comune Coca-Cola).



A paragone, i valori nutrizionali dei principali tipi di Coca-Cola sul mercato.
Come riferimento, il rapporto fra potere dolcificante e calorie tende a favore della Coca-Zero (acesulfame e aspartame-K). La Coca-Cola comune (zucchero) rappresenta l'antitesi della dieta a basso tenore calorico, mentre la Coca-Cola Life (dolcificata con Stevia, una pianta dolcificante ipocalorica) si colloca esattamente fra le parti.

Come per la Coca-Cola, altri prodotti a base di dolcificanti chimici di ultima generazione come acesulfame-K e sucralosio hanno fatto il loro ingresso nel mercato sbaragliando la concorrenza. Ammetto di averli provati quasi tutti, dalle salse per insaporire i cibi, passando per gli sciroppi alla frutta (senza frutta) fino alle marmellate (senza marmellata).

SALSE WALDEN FARMS - PER TUTTI I GUSTI A ZERO CALORIE

Sono le mie preferite. La linea delle salse salate comprende salsa barbecue dolce, salsa barbecue piccante, salsa bacon, salsa "Alfredo", salsa di pomodoro, ketchup, maionese, salsa senape, salsa per insalate e tantissime altre. La linea dolce non ha eguali e vi fanno parte sciroppi alla fragola, pancake, caramello, salsa di mirtillo, cioccolato, marshmallow. Oltre ciò, la Walden Farms ha una sua linea di marmellate a zero calorie fra cui arancia, mirtillo e fragola, oltre ad altre varianti di creme spalmabili a zero calorie quali burro d'arachidi (senza arachidi), o burro d'arachidi e cioccolato.


Oltre alla Walden Farms, anche la 4+ Nutrition (azienda italiana) produce la sua linea di salse a zero calorie (ottime pure quelle). Oltre ciò, altri dolcificanti da taschino, pronti per qualsiasi necessità come i Dietor o il Tic, vi permettono di dare sapore e gusto alle vostre bevande senza contare le calorie.


Sentendo parlare di "chimico", molti potrebbero essere indotti a pensare d'avere a che fare con prodotti quali kriptonite o uranio impoverito. Spesso, utilizzando i dolcificanti al bar sulle tisane o sul caffè, alcuni aspiranti tuttologi si sono sentiti in dovere di avvisarmi su potenziali effetti cancerogeni dei dolcificanti artificiali quali aspartame e simili. Ma cosa dice la scienza in merito?

Cancerogenicità delle sostanze dolcificanti quali aspartame, acesulfame-K e sucralosio

In uno studio del 2004 ("Artificial sweeteners--do they bear a carcinogenic risk?") si legge chiaramente che, a seguito di diversi studi svolti sui dolcificanti di ultima generazione, non è stato possibile definire l'aspartame come agente cancerogeno. Tuttavia ad alti dosaggi (+1.7gr/giorno) aumenterebbe anche la dose di rischio (ovvio).

"For new generation sweeteners, it is too early to establish any epidemiological evidence about possible carcinogenic risks. As many artificial sweeteners are combined in today's products, the carcinogenic risk of a single substance is difficult to assess. However, according to the current literature, the possible risk of artificial sweeteners to induce cancer seems to be negligible."

"Per i dolcificanti di ultima generazione, è troppo presto per poter dire che essi siano a rischio come agenti cancerogeni. Dato che molti dolcificanti artificiali sono stati impiegati nella produzione di numerosi alimenti, è difficile individuare un singolo fattore di rischio. Tuttavia, in accordo con la letteratura scientifica corrente, la possibilità di rischio dei dolcificanti artificiali di provocare il cancro sembra essere trascurabile."

I dolcificanti artificiali sono rischiosi per la salute?

In una revisione del 2015 si legge che attraverso gli studi condotti nel corso degli anni, gli enti di controllo statunitensi ed europei hanno approvato l'utilizzo di dolcificanti quali stevia, acesulfame-k, aspartame, neotame, saccarina e sucralosio come prodotti sicuri se utilizzati entro certe quantità.

"Extensive scientific research has demonstrated the safety of the six low-calorie sweeteners currently approved for use in foods in the U.S. and Europe"

"La ricerca scientifica ha dimostrato la sicurezza d'utilizzo dei sei dolcificanti ipocalorici più usati e attualmente approvati da U.S. e Europa per l'impiego nei cibi"

"There is some ongoing debate over whether artificial sweetener usage poses a health threat .This review article aims to cover thehealth benefits, and risks, of consuming artificial sweeteners, and discusses natural sweeteners which can be used as alternatives."

"C'è un certo dibattito in corso sull'utilizzo dei dolcificanti artificiali quali rischiosi per la salute. Questo articolo di revisione mira a valutare rischi e benefici sull'uso di dolcificanti artificiali, discutendo se i dolcificanti naturali possano essere utilizzati come alternative"

La comunità scientifica dunque ne ha approvato l'uso, ma con riserva, valutando e approvando dosaggi di sicurezza sul loro impiego negli alimenti ed escludendo quindi una diretta correlazione causa-effetto fra il loro uso e il rischio di sviluppare cellule tumorali.

Effetti sul metabolismo e sulla composizione corporea

E' altresì interessante far notare come in alcuni studi condotti sui ratti, l'utilizzo di dolcificanti artificiali abbia influenzato la risposta metabolica in relazione al consumo di zuccheri privi di calorie. A quanto pare alcuni recettori (incretine) coinvolti e attivati dal cervello nella percezione del sapore dolce, agiscono a livello gastrointestinale scatenando gli stessi meccanismi di rilascio dell'insulina come se il pasto fosse effettivamente fatto di zuccheri di sostanza. Questo renderebbe anche una risposta di resistenza all'azione dell'insulina stessa interferendo con i meccanismi di controllo del livello di zuccheri nel sangue (tuttavia a calorie zero). Sarebbe come accendere un fuoco e scottarsi non per l'azione del fuoco stesso, ma per la sola percezione dell'idea di ustionarsi, senza tuttavia subire un vero e proprio contatto. Risultato? Potreste diventare insensibili al dolore anche quando vi infuocaste sul serio.
Inoltre, ulteriori studi hanno evidenziato un'alterazione dei microbioti intestinali umani (flora intestinale) a seguito dell'assunzione di dolcificanti artificiali.
Nonostante ciò, per approfondire tali meccanismi di reazione stabilendo delle quantità specifiche di innesco, occorrono ulteriori studi di merito.

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