Cura Fisica

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The China Study - Capitolo 1 - Vegetariani: quello che non ti aspetti

Nonostante la nuova frontiera dell'alimentazione dedicata al benessere della persona si stia sempre piĆ¹ orientando verso scelte nutrizionali prive di proteine della carne, la scienza, vittima delle sue stesse ricerche e pubblicazioni, si esalta fra luoghi comuni e veritĆ , ammettendo ora e rigettando domani certezze che a fasi alterne s'allontanano dalla realtĆ .


In molte occasioni ci siamo trovati a discutere di scelte alimentari, affermando che uno stile di vita sano ed una dieta varia possano mantenerci efficienti ed in salute. In molti casi, le diete vegetariane sono state oggetto di studio, favorite dall'ipotesi secondo la quale l'esclusione delle proteine della carne beneficerebbe al nostro sistema cardiovascolare, oltre a ridurre il rischio di sviluppare cellule cancerogene.

Tuttavia, uno studio del 2011 pubblicato sul Journal of Agricoltural and Food Chemistry, rivista di studio sulle evidenze scientifiche in merito ad agricoltura e chimica degli alimenti, ha rilevato quanto segue:

"Compared with omnivores, vegetarians, especially vegans, have lower serum vitamin B₁₂ concentration and n-3 polyunsaturated fatty acid (PUFA) levels in the tissue membrane phospholipids, which are associated with increased collagen and ADP stimulated ex vivo whole blood platelet aggregation, plasma 11-dehydrothromboxane B₂, and homocysteine levels and decreased plasma HDL-C. This may be associated with an increased thrombotic and atherosclerotic risk. It is suggested that vegetarians, especially vegans, should increase their dietary n-3 PUFA and vitamin B₁₂ intakes."

"Paragonati agli onnivori, i vegetariani, specialmente i vegani, hanno una piĆ¹ bassa concentrazione nel sangue di vitamina B12 oltre che una scarsa concentrazione di acidi grassi polinsaturi sulla membrana cellulare, la quale ĆØ associata ad un aumento del collagene e aggregazione piastrinica, dei livelli di omocisteina con conseguente abbassamento dei livelli di colesterolo HDL. Questo viene associato ad un aumento dei rischi di aterosclerosi e trombosi. Viene suggerito a vegetariani e vegani di incrementare i livelli di PUFA nella loro dieta oltre che di vitamina B12."

In poche parole, la carenza di acidi grassi polinsaturi (Omega 3/6/9 o essenziali), quali elementi di riduzione del "colesterolo cattivo" e fondamentali per la salute dell'organismo, espone maggiormente al rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. La carenza di vitamina B12 inoltre, aumenterebbe i livelli di omocisteina (proprio a causa della mancanza di un adeguato apporti proteici), correlati secondo una scala di valutazione, alle medesime patologie. Per un vegetariano o ancor piĆ¹ per un vegano, infatti, risulta assolutamente importante integrare con il complesso vitaminico B, per ovviare alle carenze dovute all'esclusione delle carni dal proprio regime alimentare (http://www.scienzavegetariana.it/nutrizione/b12_approfondimenti.html)


QUELLO CHE NON TI ASPETTI DALLA SCIENZA

E' sempre difficile valutare il livello di sinceritĆ  di chi si dichiara vegetariano o vegano e poi risulta poco propenso a sacrificare il piacere di mangiare carne o cibi proibiti. Molti, inoltre, tendono a compensare la mancanza di fonti alimentari con l'utilizzo di cibi raffinati o industriali, quantitĆ  spropositate di frutta secca per stimolare la sazietĆ  e alti livelli di carboidrati (a ridosso quasi della resistenza insulinica, la quale, se non curata, potrebbe causare diabete).
In uno dei pochi studi condotto fra vegetariani o vegani veri (per religione, non per rivista) le evidenze scientifiche di cui abbiamo parlato sono state riconfermate.

L'articolo, pubblicato nel 2005 nel Journal of The American College of Cardiology, riporta una ricerca seguita fra i soggetti di una comunitĆ  religiosa di Hong Kong, d'etĆ  compresa fra i 18 e i 70 anni, vegetariani per scelta da 4 fino a 60 anni, non fumatori e di condotta esemplare.

Dallo studio ĆØ stato rilevato che a differenza di quanto si possa pensare, i parametri di salute rilevati fra vegetariani e non-vegetariani hanno messo in discussione per la prima volta la salute vascolare dei vegetariani.

La pressione sanguigna rilevata nei vegetariani e stata significativamente piĆ¹ alta rispetto a quella dei soggetti di controllo. Questo potrebbe essere dovuto alle diete locali ricche di sodio nei vegetali, includendo sostituti delle proteine animali, salsa di ostriche e concentrato di pomodoro.
Inoltre i vegetariani avevano concentrazioni di trigliceridi superiori agli onnivori, probabilmente a causa dei carboidrati elevati. Inoltre i livelli estremamente bassi di vitamina B12 hanno causato un aumento dei livelli di omocisteina, la quale puĆ² avere effetti negativi sulla loro salute cardiovascolare.

In sintesi, contrariamente alla credenza comune, i vegetariani, almeno nelle comunitĆ  cinesi, potrebbero aver accelerato o favorito i processi d'insorgenza di aterosclerosi o la funzione endoteliale arteriosa rispetto ai soggetti di controllo onnivori.

L'aumento del rischio potrebbe essere spiegato solo con la loro piĆ¹ alta pressione sanguigna, trigliceridi ed omocisteina, o con concentrazioni piĆ¹ basse di vitamina B12.

1 commento:

  1. Ma un vero vegetariano/vegano non sceglie questa alimentazione per questioni di salute ma esclusivamente per motivi etici! Poi se serve integrerĆ  con la vitamina B...anche gli onnivori fanno spesso uso di integratori e non ci trovo nulla di male.

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