Cura Fisica

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Colesterolo alto? Scegli il rosso!

Superare i livelli massimi di colesterolo consentiti è uno dei problemi più comuni data la nostra propensione verso cibi eccessivamente grassi o poco adatti ad una dieta sana ed equilibrata.
Oltre all'attività fisica, l'alimentazione svolge un ruolo fondamentale potenziando gli effetti di allenamenti mirati all'impiego dei grassi in eccesso.
Sul colesterolo totale, una parte (LDL) viene definita "cattiva" ed è la causa alimentare diretta di eventuali problemi cardiovascolari. Le molecole LDL infatti (Low Density Lipoproteins) tendono se in eccesso ad essere depositate sui vasi sanguigni (aterosclerosi), a differenza delle HDL (High Density Lipoproteins) le quali vengono sintetizzate nel fegato.
Un'alta concentrazione di molecole LDL ostacolerebbe il flusso sanguigno, causando ictus e infarti cardiaci. Non solo. Inspessendo le pareti delle arterie, esse diventano sempre più rigide avendo maggiori probabilità di lacerazione. Anche una piccola lacerazione, tuttavia, può innescare una risposta immunitaria di coagulo che porterebbe a sua volta ad un'otturazione dell'arteria stessa causando trombi o embolie.

Tutti scenari fatali, motivo per cui è assolutamente importante controllare che i propri livelli ematici di colesterolo rientrino nella norma

Quali cibi evitare?

Nonostante l'alto capo d'accusa vedrebbe imputati i grassi come causa primaria, è bene distinguere fra grassi "buoni" insaturi e grassi cattivi "saturi". In genere, i grassi cattivi sono quelli tipici di carne, uova, latte e latticini. I grassi buoni, invece, sono per la maggior parte di natura vegetale ed è possibile trovarli anche nella frutta secca e nel pesce (Omega 3-6-9).
Nell'articolo precedente ("Grassi, conoscerli per (non) evitarli") è stata più volte riconfermata la necessità di non dover del tutto eliminare i grassi, ma di scegliere le varianti alimentari favorevoli ad un ottimale stato di benessere.
Da evitare dunque: 
  1. Carni grasse e insaccati
  2. Condimenti eccessivamente grassi (strutto, lardo, margarine, ecc.)
  3. Prodotti lavorati o da forno (cornetti, brioche confezionate, snack, ecc.)
  4. Burro e formaggi (da consumare con moderazione o eliminarli del tutto)
  5. Oli vegetali saturi (palma o cocco)
  6. Bevande alcooliche
  7. Cibo spazzatura (fritti, fast-food, ecc.)
Io scelgo il rosso!

Oltre a scegliere le giuste varianti alimentari, alcuni cibi favoriscono la riduzione del colesterolo cattivo grazie alla loro azione ipocolesterolemizzante (paroloni).
E' stato scoperto infatti che la lovastatina, farmaco presente nei medicinali per il trattamento del colesterolo alto detti statine, ha una struttura simile alla monacolina K, molecola presente nel riso rosso fermentato.
In uno studio del 2014 (A Meta-Analysis of Red Yeast Rice: An Effective and Relatively Safe Alternative Approach for Dyslipidemia), sono stati analizzati i dati riportati da due gruppi di controllo sulle variazioni lipidiche in seguito all'assunzione di riso rosso fermentato (RYR) o placebo.
E' stato evidenziato come il gruppo di controllo che ha assunto riso rosso ha ridotto in maniera evidente i livelli di colesterolo totale e LDL rispetto al gruppo placebo, mentre non sono state registrate differenze significative sui valori di colesterolo HDL.
In un altro studio del 2013 (Red yeast rice lowers cholesterol in physicians) è stato seguito lo stesso metodo di ricerca per 8 settimane. I risultati sono stati i medesimi, dando credito al valore del riso rosso fermentato come fonte alimentare in grado di ridurre i livelli di colesterolo LDL.

Effetti collaterali

L'utilizzo delle statine come molecole in grado di abbassare i livelli di colesterolo LDL, tuttavia, rendono cronico il loro utilizzo, necessitando poi di assunzioni costanti al fine di evitare un nuovo innalzamento dei livelli di colesterolo LDL. Tali molecole andrebbero dunque favorite nel loro utilizzo con la moderazione tipica dei farmaci ipocolesterolemizzanti e di recente il riso rosso come fonte di monacolina K è stato inserito nella lista degli integratori alimentari.
Questo significa che l'impiego di riso rosso deve essere valutato in base a necessità reali di salute, considerando le varie casistiche. Ovviamente chi è sensibile alla molecola deve assolutamente evitarne l'assunzione, allo stesso modo di chi sta già seguendo una terapia farmacologica finalizzata all'abbassamento del colesterolo.
Attualmente, il riso rosso fermentato è l'integratore alimentare più utilizzato contro  l'ipercolesterolemia.



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